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L'Italia e il Bridge

 

Che il Bridge sia il gioco più bello del mondo sembra ormai fuori discussione. 

Decine di milioni di veri appassionati sparsi in ogni angolo del mondo lo testimoniano.

Soprattutto, lo testimonia il fatto che tutti coloro che riescono a superare le difficoltà del primo impatto con un gioco che certamente non si apprende con qualche distratta oretta di impegno come, invece, succede per la maggior parte degli altri, non se ne disamorano più.

I motivi di tanta passione sono da ricercare nel fatto che nessuno degli altri passatempi sedentari assomma in modo tanto felice il brivido del rischio e il compiacimento intellettuale derivante dall'applicazione della tecnica più raffinata a deduzioni ragionate che riescono ad essere, allo stesso tempo, freddamente razionali e poeticamente immaginifiche.

In nessun altro gioco la posta in palio diviene secondaria ed accessoria come avviene nel Bridge, un gioco che riesce a trasportarvi in un altro pianeta dove, lontani miliardi di miglia dai tormentoni della routine quotidiana, potete lasciarvi andare ad emozioni di infantile memoria.

In nessun altro gioco l'impegno totale della personalità, dell'intelligenza, dell'esperienza e del carattere si attua in maniera così rivelatrice.

Con nessun altro gioco si riesce a mantenere giovane così a lungo la mente, grazie ad un continuo esercizio della memoria, della rapidità di calcolo, della razionalizzazione dell'astruso e della valutazione dei comportamenti.

Per giunta, sebbene nata fuori dagli italici confini ed ancora relativamente poco diffusa nel nostro Paese e, seppure immersa in un dilettantismo quasi totale, non esiste altra disciplina sportiva che sia stata capace di regalarci, in così poco tempo, tante soddisfazioni e tante onorificenze.

Il Bridge sembra fatto su misura per esaltare i pregi e i difetti dei nativi dello Stivale che, pur avendo un decimo dei praticanti degli Stati Uniti, l'altra grande potenza bridgistica mondiale, ne uguaglia in numero e qualità i successi.

Il Bridge è un gioco che sposa in un miscuglio elettrizzante: estro e freddezza, calcolo e fantasia, metodo e spericolatezza, orgoglio e pazienza.

Un gioco nel quale si può primeggiare senza faraonici investimenti e che premia chi ha la costanza e la determinazione necessarie per penetrarne i tanti segreti con qualcosa che non ha prezzo: la stima di se stessi.

Quando, verso la fine del trecento, l'inesauribile inventiva umana si è andata applicando alla ricerca di regole capaci di sfruttare pienamente la capacità ludica della saracena invenzione delle Carte da Gioco, forse non si pensava di dover aspettare così a lungo per udire i primi vagiti dell'antenato del Signore di tutti i giochi: il Whist.

 

Medagliere Azzurro

Olimpiadi a Squadre Nazionali Open (15 Edizioni) Femminile (15 Edizioni) Campionati Mondiali a Squadre Nazionali Open (45 Edizioni) Femminile (23 Edizioni) Juniores (18 Edizioni) Universitari (11 Edizioni)
Oro Argento Bronzo Oro Argento Bronzo Oro Argento Bronzo Oro Argento Bronzo Oro Argento Bronzo Oro Argento Bronzo
6 1 0 2 1 0 15 6 1 0 2 1 2 1 0 0 2 0
Coppa dei Campioni Open (23 Edizioni) Campionati Europei a Squadre Nazionali Open (55 Edizioni) Femminile (52 Edizioni) Juniores (28 Edizioni) Universitari (17 Edizioni)
Oro Argento Bronzo Oro Argento Bronzo Oro Argento Bronzo Oro Argento Bronzo Oro Argento Bronzo
12 3 3 20 7 3 5 5 6 3 7 0 2 2 0

(sono esclusi i titoli on line)