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La Stampa Specializzata |
Quasi tutte le Federazioni Nazionali pubblicano bollettini, notiziari o riviste che forniscono informazioni circa i più importanti eventi agonistici nazionali ed internazionali e, inoltre, con una serie di articoli tecnici firmati da eminenti giocatori e teorici si propongono di migliorare il livello dei loro iscritti.
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La periodicità e la natura di queste pubblicazioni istituzionali è correlata con il numero degli associati tanto che nelle nazioni bridgisticamente più progredite esistono pubblicazioni simili edite dai vari Distretti Federali o dalle Associazioni Federate più importanti.
Internet ha dato un grande respiro a queste ultime pubblicazioni azzerandone le spese di stampa e distribuzione che pesavano non poco sul bilancio di ogni rivista.
Nondimeno, la stampa bridgistica è nata al di fuori delle Organizzazioni Federali e, a volte, addirittura prima che queste si costituissero, per lo più, per iniziativa di privati che, a volte, ne sono stati munifici sponsor ed, altre volte, illuminati imprenditori.
La più antica rivista completamente dedicata al bridge si chiama "Bridge Magazine" e, prima di assumere l'attuale titolo, nel primo triennio di vita si chiamò "Auction Bridge Magazine".
Essa vide la luce a Londra nel maggio del 1926 per merito di Alfred Edie Manning-Foster e, da allora, è stata sempre pubblicata fino ad oggi con la sola interruzione del periodo bellico della seconda guerra mondiale, anche complice la scomparsa del suo fondatore avvenuta una settimana prima dell'inizio del grande conflitto.
Bridge Magazine riprese le sue pubblicazioni nel 1946 sotto la direzione di Ewart Kempson che nel 1964 la fuse con un'altra celebre rivista britannica "British Bridge World".
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Nel 1966, anno del decesso di Kempson, salì alla guida della rivista Eric Milnes.
Nel 1984 la rivista assunse il nome di "Bridge International" e fu diretta da Alan Hiron con la collaborazione di David Perry.
Dal 1995 venne edita da Mark Horton con frequenza mensile e in 4 diverse edizioni (una per gli UK, una per l'Europa, una per USA e Canada ed, infine, una per il Resto del Mondo) con il titolo di “Bridge Magazine”.
Con Bridge Magazine hanno collaborato alcuni dei più grandi campioni del bridge internazionale ed il suo staff redazionale è stato rappresentato tra gli altri da: David Bird, Julian Pottage, Sandra Landy, Sally Brock, Eric Kokish, Brian Senior, Barry Rigal e Liz McGowan.
Nel 2017 a causa della sua insostenibilità economica Horton annunciò la chiusura della rivista cartacea che rinacque nel gennaio dell’anno seguente come rivista on line con il nome di “New Bridge Magazzine”.
Anche quest’ultima, però, cessò le pubblicazioni nel febbraio 2020 per entrare a far parte del gruppo “Funbridge” che, sempre con Horton come direttore, ha lanciato il bimestrale “BeBRIDGE”.
La rivista che vanta la maggior quantità di numeri usciti è, però, americana e si chiama "The Bridge World", fondata tre anni più tardi della sua progenitrice britannica dal leggendario Ely Culbertson, ha frequenza mensile e detiene il primato delle uscite a causa del fatto che è stata pubblicata ininterrottamente anche nel periodo bellico.
The Bridge World ha segnato la storia del bridge mondiale ed alla sua testata si sono alternati direttori di gran fama da quando Culbertson la cedette nel 1943 ad Albert Morehead che ne continuò a curare la pubblicazione assieme a Josephine Culbertson e a Sammy Fry che nel 1939 volle ridurne il formato alle dimensioni attuali.
Nel 1946 ne divenne editore Sonny Moyse che ne assunse la proprietà nel 1955 alla morte degli eredi Culbertson.
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Nel 1963 la rivista fu acquistata dalla Mc Call Corporation che la lasciò dirigere a Moyse, fin quando, questi non decise di ritirarsi nel 1966 e la rivista fu messa in vendita ed acquistata da Egdar Kaplan e Jeff Rubens che continuò a dirigerla, dopo la morte del primo avvenuta nel 1998, e che vi fece confluire il suo già famoso "The Bridge Journal".
Nello staff editoriale della più famosa rivista del mondo hanno collaborato campioni di chiara fama quali: Phillip Alder, MikeBecker, DavidBerkowitz, AugieBoehm, Bart Bramley, Larry Cohen, Mark Feldman, Eddie Kantar,Danny Kleinman,
Eric Kokish, Beverly Kraft, Jeff Rubens,
Robert Wolff, Kit Woolsey.
Jeff Rubens ha annunciate il suo addio alla rivista a fine 2025 e al momento non è dato di sapere se la rivista cesserà le pubblicazioni.
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Un'altra rivista molto famosa è stata la Californiana "Popular Bridge", fondata ad Encino da Gordon Behn e James Miller, che già pubblicavano una rivista di Numismatica ed un periodico di storie western.
Nata nel luglio del 1967, aveva frequenza bimestrale ed era caratterizzata da non avere articoli di cronaca ma solo di tecnica, di varietà o umoristici.
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In un secondo tempo Popular Bridge ha cambiato frequenza ed ha assunto il nome di "International Bridge Populare Monthly" (IPBM).
Un'altra rivista inglese molto popolare è "Bridge Plus", un mensile edito da Elena Jeronomidis fino al momento della sua scomparsa avvenuta nel settembre del 2020.
Elena per molti anni ha anche diretto “English Bridge” una rivista trimestrale riservata agli iscritti della EBU che viene pubblicata ininterrottamente fin dal 1946 inizialmente con il titolo di “Contract Bridge Journal”.
Tra le riviste non anglofone, la più famosa è la francese "Le Bridgeur", fondata nel 1959 con periodicità quindicinale, in seguito, divenne mensile e si fuse con la "La Revue Française de Bridge" diventando l'organo istituzionale della Federazione fino al 1966 quando divenne proprietà della HM Edition.
Nel 2020 ha cambiato testata ed è divenuta l’edizione in lingua francese di come "BeBRIDGE".
Una rivista in lingua olandese molto nota è "IMP" edita da Jan van Cleeff e una buona diffusione la può vantare anche la svedese "Bridge Tidningen", fondata da Eric Jannersten che è uscita in un caratteristico grande formato in 10 numeri l'anno e che dal 1990, venne edita da Magnus Lindkvist, mentre, oggi è divenuta la rivista ufficiale della Federazione Svedese con il nome di “Bridge” contando usualmente 5 numeri l’anno.
In Italia alcune riviste private si sono affacciate a più riprese nel panorama editoriale nazionale ma non sono riuscite a superare più di una decina di uscite.
Tra di esse, ricordiamo la prima in assoluto "Bridge" edita nel 1933 a Torino da A. di Pollone, una rivista omonima della RCC Editori edita agli inizi degli anni '90 e, dieci anni prima, "Tutto Bridge" edita da Francesco Marraro editore.
Il giornalista D'Ago diresse una rubrica specializzata su L'Illustrazione Italiana fin dal suo primo numero uscito nel 1934.
"Bridge e Club" fu edita per qualche tempo dai giocatori livornesi per poi fondersi nel 1962 con la Rivista Federale.
L'unica rivista che è uscita quasi sempre regolarmente è l'organo federale "Bridge d'Italia" che vide la sua prima uscita nel gennaio del 1938 come Bollettino Mensile della allora Associazione Italiana Bridge e che nel novembre dello stesso anno, sotto la spinta delle istituzioni fasciste, dovette cambiare il nome in Bollettino Mensile della Associazione Italiana Ponte.
La pubblicazione della rivista federale si interruppe nel dicembre del 1941 a causa della guerra e riprese nel 1946 con il nome di "Bridge" che, uscito in un unico numero per quell'anno, riprese la consueta frequenza quasi mensile a partire da quello successivo.
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Nel 1953 la rivista assume il nome attuale sotto la direzione di Cesare Guglielmetti, a cui succede nel 1957 Luigi Firpo, nel giugno del 1970 Guido Barbone e dall'aprile del 1986: Riccardo Vandoni che, dopo oltre trent'anni, ha lasciato questo oneroso compito ad altri.
Negli ultimi anni anche la rivista federale italiana è diventata telematica.
La International Bridge Press Association fu fondata in occasione dei Campionati Europei del 1958 con il nome di European Bridge Association avendo Eric Jannersten come
Segretario e Guy Ramsey come Presidente.
Poi, ai Mondiali dello stesso anno, prese il nome attuale e iniziò la pubblicazione di un bollettino mensile che è stato ed è una vera miniera di informazione per i storici del Bridge.
Oggi conta circa 400 soci e si valuta che venga letta da circa 200 milioni di persone in tutto il mondo.