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Il Gambetto di Grosvenor

Si tratta di una particolare forma di colpo psicologico particolarmente perfido con il quale un contro giocante offre al giocante la possibilità di fare una o più prese in modo tanto scontato da portarlo a considerare altre soluzioni di gioco.

Il colpo è del tutto psicologico e punta sullo stato di costernazione che colpisce chi lo subisce, quando scopre che poteva facilmente marcare un ottimo risultato e che non l'ha fatto senza, peraltro, poterne spiegare le ragioni. L'obiettivo principale del colpo è, infatti, quello di far perdere il controllo della rimanente parte della gara a chi lo subisce.

Il gambetto porta il nome del suo inventore Philip Grosvenor, un giocatore americano che dopo averlo messo a segno una volta casualmente nel 1961, preso atto delle positive conseguenze che ne derivarono al suo partito, studiò le condizioni migliori per ripeterlo coscientemente.

Sono venuto a sapere dell'esistenza di Philiph Grosvenor da un articolo apparso su "The Bridge World" nel 1973 firmato da Frederik Turner di Los Angeles che mi è stato cortesemente segnalato dal mio amico Paolo Orsi nella riedizione italiana  apparsa su "BDI on line".

Turner ci racconta che Grosvenor fu un pilota inglese che si trasferì negli USA al termine dell'ultimo conflitto e che, dopo aver vissuto a lungo a Boston lavorando come attuario e occupandosi molto poco di bridge, si spostò nel 1958 ad Atlanta dove, invece, cominciò a frequentare regolarmente tutti i maggiori tornei del sud est degli Stati Uniti.

Turner racconta di aver potuto ricostruire la storia  delle gesta del nostro malinconico eroe da un diario autobiografico trovato dopo la sua misteriosa morte avvenuta nel 1968.

Man mano che progrediva nella sua equivoca arte raccogliendone copiosi frutti, Grosvenor cominciò a tentare il gambetto in condizioni sempre più estreme e anche quando questo avrebbe comportato, in caso di fallimento dell'inganno, un risultato per lui catastrofico.

Chiunque giochi a bridge da molti anni, conosce bene lo smarrimento della capacità di stare al tavolo che si produce a fronte di un qualche, rovescio specie generato da  una situazione ridicola e facilmente evitabile.

I giocatori di bridge, che generalmente uniscono ad un pessimo carattere una grande considerazione di se stessi, cominciarono ad odiare profondamente Grosvenor tanto che, nel 1967 mentre si trovava nella cittadina di Biloxi per partecipare ad un torneo locale, subì un aggressione nel parcheggio antistante il suo albergo da parte di tre uomini che dopo averlo pestato ben bene, si dileguarono nottetempo senza venir mai identificati.

Grosvenor divenne il terrore dei giocatori del suo tempo e l'epilogo di questa poco edificante storia si ebbe nel 1968, quando Philip fu trovato cadavere sulla spiaggia di Key Largo con il pollice e l'indice della mano destra spezzati.

L'episodio fu classificato come suicidio dal medico legale che fu chiamato sulla scena del dramma.

Probabilmente era anche lui un bridgista!

Per prendere visione del famoso colpo che precedette di tre giorni la morte del Grosvenor 

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