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A.S.D. Bridge Palermo

A partire dagli anni ‘30 anche a Palermo, come del resto in tutta Italia, il bridge nasce con il Culbertson-contract; il particolare momento politico non era sicuramente favorevole allo sviluppo di una attività di chiara derivazione anglosassone e nella nostra città il gioco rimase legato ad uno sparuto gruppo di praticanti. Subito dopo la grande guerra, rientrarono in patria molti ufficiali provenienti dai campi di prigionia (soprattutto inglesi) dove l’ozio forzato era stato confortato con interminabili partite di bridge e si deve in gran parte a loro l’impulso che il gioco ebbe negli anni successivi nel nostro Paese.

A Palermo, fino alla fine degli anni ’40, l’attività bridgistica è ancora confinata negli esclusivi circoli cittadini con agguerritissime sfide tra gli stessi e nel 1951, per volontà di un manipolo di entusiasti ed appassionati, nasce l’Associazione Bridge Palermo, ospitata dal Circolo Artistico di via Cavour. Il primo presidente è il Gen. Sclavo e spiccano nelle cronache dell’epoca Francesco Starrabba di Giardinelli (sarà il secondo presidente), Gerlando Miccichè, Mommino Fundarò (sarà il terzo presidente), Angelino Pagano, Ugo Cosentino, Nino Perciabosco, il Gen. Achille Schiavo Campo (quarto presidente) con il figlio Leo, Enrico Palumbo, Dino Mirto, Antonio Salerno, Valerio Formento e i giovanissimi Antonio Saladino e Nicola Lentini.

Nel 1953, con l’affiliazione alla F.I.B. del Circolo del Tennis, si incrementano sia l’attività agonistica cittadina sia gli iscritti alla Federazione (nel 1958 erano 66).

Palermo, nel 1959, ospita i Campionati europei in un clima di grande festa e partecipazione: l’Italia vince e si appresta a mantenere lo scettro mondiale. In quella occasione, il grande C.A. Perroux, su Bridge d’Italia, così commentava: "Palermo è incantevole: un angolo di Paradiso, Hotel Villa Igea è bellissimo…l’entusiasmo dei palermitani è commovente". Nello stesso anno, frutto di una ormai ben consolidata maturità tecnica, la coppia Cosentino-Pagano si aggiudica il Campionato Italiano a coppie open (finale zona sud).

L’anno prima era nato "Il Circoletto" con lo scopo statutario di praticare ed incrementare la divulgazione del bridge; uno dei suoi primi presidenti, l’indimenticabile Cesare Terranova, che sarà anche presidente dell’A.B.P., dapprima nei locali di via M. Stabile e successivamente di P.zza I. Florio, inizia un’opera di rinnovamento e proselitismo davvero lungimirante. In quei primi anni ’60 viene introdotto il nuovissimo "fiori romano" (propugnato dai campioni del mondo Belladonna-Avarelli) che prende campo accanto al già diffuso "canapè francese", si incrementa ulteriormente la partecipazione alle attività federali e nasce una nuova generazione di bridgisti. Primeggiano le sorelle Vanni, Salvatore Sangiorgi, Ignazio Curcio, Egidio Falco, Pietro e Domenico Cosentino, Giacomo De Gregorio, Pinello Trizzino (sarà per lungo tempo vicepresidente della F.I.B.) Fofò Di Benedetto, Carlo Trombino, Renato Savagnone, Michele Reina, a cui farà seguito – all’inizio del successivo decennio - una folta schiera di giovanissimi: Sergio Briguglia, i fratelli Abbadessa, Francesco Gattuccio, Nino Poma, Mimmo Signorino, Ottavio Donzelli, Dodi Pagano, ed ancora Giuseppe Barbaccia, Maurizio Marino, Giorgio Maggiore e, soprattutto Enzo Riolo. Quest’ultimo, dotato di grande capacità tecnica e spirito agonistico, nel giro di pochi anni, mette a punto un nuovo ed efficace sistema basato sui relais ("Clock"), coagula attorno a sé un gruppo di forti giocatori e raggiunge traguardi e risultati prestigiosissimi che fanno da traino e volano su tutto il bridge palermitano: nel ’76 la sua squadra ottiene la promozione nella massima divisione nazionale e nel ’77, in coppia con il caro alla memoria Gaetano La Rocca, viene chiamato a far parte della squadra nazionale italiana che si aggiudicherà il Campionato del MEC.

Alla presidenza dell’Associazione si susseguono Carlo Trombino e Fofò Di Benedetto; è il periodo di massima espansione e partecipazione ai Campionati e tornei e l’Associazione inizia a organizzare con regolarità una serie di manifestazioni a carattere nazionale. Nasce il "Circolo del Bridge" di via Imp. Federico che ospiterà l’Associazione stessa e farà da culla alla forte coppia Albamonte-Noto e al brillante Mauro Lo Monaco.

Dopo Dino Mirto sarà presidente Ninni Abbadessa sotto la cui gestione viene organizzato a Palermo (1986) il Trofeo delle Regioni all’Hotel Zagarella. La rappresentiva siciliana riporta un lusinghiero successo a cui contribuisce l’affermazione della squadra signore: Giusita Vanni con Vittoria Natoli e Valeria Gullo con Elia Formento, in bridge-rama, hanno la meglio sulla rappresentativa laziale per 4/6 composta da giocatrici della nazionale.

Le squadre dell’A.B.P. si distinguono anche nei Campionati Siciliani, ideati e fortemente propugnati da Pietro Torina; ma la figura che emerge a metà degli anni ’80 è Aldo Borzì: con la sua "Albor", con grande capacità, managerialità e passione, riesce a portare a Palermo ed a Cefalù il meglio del bridge mondiale organizzando continuativamente il Trofeo della Regione ed il "Mundialito".

Nel 1989 è presidente Giacomo De Gregorio e successivamente Guido Giuffrida: a quest’ultimo spetterà il compito di gestire le ultime fasi di una epoca che si andrà a chiudere con l’ingresso della Federazione Nazionale nel C.O.N.I.

Nel ’93 è eletto presidente Salvo Di Tommaso che, con sagacia e competenza, "rifonda" con i nuovi dettami statutari l’Associazione riportando il grande merito di costituire, finalmente, la propria autonoma sede. La serenità di un’efficiente autonomia organizzativa e gestionale, la crescita sul piano numerico e partecipativo, l’organizzazione della scuola-bridge (affidata a Enzo Riolo), hanno caratterizzato questi ultimi anni che hanno visto emergere numerosi nuovi giocatori su cui spiccano i coniugi Belfiore e un figlio d’arte: talento naturale con doti tecniche eccellenti, Giovanni Albamonte, appena ventenne, vince a Parigi nel 1992 il titolo continentale per squadre juniores continuando, fino ad oggi, a far parte del ristretto numero di campioni del Club Azzurro. (V.A.)

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