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Gli Astucci

 

 I primi astucci per le gare duplicate nacquero nel 1891 per il Whist ad opera di M. Paine e di J. L. Sebring.

 Erano quadrati e venivano chiamati Kalamazoo dal nome dell'azienda manifatturiera che li realizzava (foto a dx).

 Solo nel 1928 nacquero i primi astucci rettangolari prodotti da William Mc Kenney (foto a sx), mentre, i primi boards metallici furono prodotti nel 1931 da F. Dudley Courtenay.

 I primi boards di plastica nella storia del bridge furono usati dalla ACBL durante i NABC's tenutisi a Salt Lake City nel 1976.

 Per molti anni le carte nei boards per le gare duplicate venivano inserite dagli addetti delle varie organizzazioni, poi, con l'avvento del computer e delle smazzatrici automatiche, questo oneroso compito è stato lasciato alle macchine e gli astucci sono stati prodotti a questo scopo con il dorso superiore apribile (foto sotto a sx).

 Normalmente i boards vengono prodotti in set di 32 o 36 e rispettano una ciclicità esadecimale con la quale i giocatori si avvicendano come dichiaranti nelle 4 diverse possibili situazioni di vulnerabilità.

 Le serie di 16 sono state standardizzate e riportano tutte lo stesso ciclo di rotazione, per poi ripetersi indefinitamente.

 Così che, ad esempio, il board N. 1 vede le due linee in prima e dichiarante Nord, come pure fanno il 17, il 33 e così via.

 La numerazione superiore a 16 è necessaria per gli incontri di duplicato quali, ad esempio, le finali dei Campionati Mondiali che, di solito, si disputano su una lunghezza non inferiore alle 96 smazzate.

 Oggi giorno nelle fase finali dei Campionati Nazionali e  Internazionali a tutti i tavoli gli incontri di duplicato ad eliminazione diretta si disputano giocando le stesse smazzate in precedenza preparate con le smazzatrici elettroniche.

 

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