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 Gregor  PIATIGORSKY

 

 Grigorij Pavlovič Pjatigorskij è nato il 17 aprile del 1903 a Dnipro in Ucraina allora Russia ed è deceduto il 6 agosto del 1976 a Los Angeles negli Stati Uniti.

 Di famiglia ebraica, fin da bambino si appassionò a suonare il violino ed il pianoforte del padre finchè un giorno non vide un violoncello e non se ne separò più.

 Vinse una borsa di studio al Conservatorio di Mosca mantenendosi suonando nei bar della città e dalla tenere età di 15 anni divenne uno dei principali violoncellisti del famoso Bolshoi.

 Nascosto in un carro bestiame scappò in Polonia sottraendosi alla rivoluzione russa per poi vivere per qualche tempo a Berlino e Lipsia, sempre suonando nei bar locali per mantenersi fin quando non fu scritturato dalla Filarmonica di Berlino.

 Nel 1929 suonò per la prima volta nell'orchestra di Filadelfia e nel 1937 sposò Jacqueline de Rothschild dalla quale ebbe due figli, stabilendosi ad Ann Arbor.

 Passò il resto della sua vita negli States suonando e insegnando musica fin quando non morì a causa di un tumore.

Fu anche un amante del bridge come ci ricorda Patricia Sheinwold nel suo celebre libro autobiografico.

  Grigorij Pavlovič Pjatigorskij was born on 17 April 1903 in Dnipro in Ukraine then Russia and died on 6 August 1976 in Los Angeles in the United States.

From a Jewish family, as a child he became interested in playing his father's violin and piano until one day he saw a cello and he never parted again.

He won a scholarship at the Moscow Conservatory keeping himself playing in the bars of the city and from the age of 15 he became one of the main cellists of the famous Bolshoi.

Hidden in a cattle wagon, he escaped to Poland, escaping from the Russian revolution and then living for some time in Berlin and Leipzig, always playing in local bars to stay until he was cast by the Berlin Philharmonic.

In 1929 he played for the first time in the Philadelphia orchestra and in 1937 he married Jacqueline de Rothschild with whom he had two children, settling in Ann Arbor.

He spent the rest of his life in the States playing and teaching music until he died due a tumor.

He was also a bridge lover, as Patricia Sheinwold reminds us in her famous autobiographical book.

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