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Edda  CIANO

 

 Figlia del duce, Edda nasce a Forlì il giorno 1 settembre 1910, da Benito Mussolini e da Rachele Guidi; la coppia non è sposata, e Edda è un'illegittima registrata all'anagrafe solo dal padre, con "N.N." al posto del nome materno. Edda trascorre l'infanzia a Milano, discola, magrissima, sovente si comporta come un cosiddetto maschiaccio.

 Grazie all'amica Maria, conosce il fratello di quest'ultima, il conte Galeazzo Ciano; dopo soli due mesi Edda Mussolini, appena ventenne, lo sposerà il 24 aprile 1930. Capri è la meta del loro viaggio di nozze lampo, poi i due sposi partono per Shanghai dove Galeazzo Ciano è console. Dopo la nascita del figlio Fabrizio rientrano in Italia nel 1932, dove la carriera di Ciano culminerà con la nomina a Ministro degli Esteri.

 Il genero del duce è sempre indaffarato con gli impegni inerenti la sua posizione. Edda svolge una vita di società; nascono altri due figli: Raimonda detta Dindina nel dicembre del 1933, e Marzio nel dicembre del 1937. Mentre Ciano partecipa alla guerra d'Abissinia, Edda vive con i figli nella grande casa ai Parioli; la domenica si reca d'abituidine a pranzo dai genitori a Villa Torlonia.

 L'educazione in casa Ciano è rigida, militaresca: la madre che tutti, figli compresi, chiamano l'Edda, mette in riga prole con ordini indiscutibili. Per i ragazzi le visite domenicali ai nonni Mussolini sono una boccata d'ossigeno, poiché l'etichetta è lasciata fuori dal cancello.

 Dopo lo scoppio della guerra Edda Ciano parte per l'Albania con il gruppo delle crocerossine. La nave-ospedale sulla quale è imbarcata, la "Po", viene silurata dagli inglesi mentre è ormeggiata nel porto di Valona: affonda e il disastro produce un alto numero di vittime. Nella circostanza Edda si tuffa in mare e nuotando si pone in salvo su di una scialuppa.

 La sua vita di crocerossina continua con grande dedizione: affida i figli alla governante, una signora intransigente tedesca.

La guerra continua: Edda lascia le crocerossine. Il 25 luglio 1943 è in vacanza al mare con i figli, quando le arriva un messaggio di Galeazzo Ciano che chiede loro di rientrare subito a Roma. Ciano ha votato contro Mussolini: il fascismo è caduto.

Mentre Ciano resta barricato in casa, Edda cerca di patteggiare con i tedeschi l'espatrio della famiglia, dopo che il Vaticano ha rifiutato loro asilo. I tedeschi fingono di far espatriare la famiglia Ciano al completo, destinati in Spagna, invece li fanno prigionieri in Germania. Mussolini viene liberato e si costituisce la Repubblica di Salò; Ciano viene arrestato il 18 ottobre 1943 e rispedito in Italia.

Edda inizia una dura battaglia solitaria per salvare la vita del marito, cercando di barattarla con i diari del medesimo, critici verso la Germania. Con l'aiuto di qualche amico fidato Edda mette al sicuro i figli in Svizzera, recupera i diari del marito e ricatta il padre facendo leva sui sentimenti. Ricatta anche Hitler con i diari, tuttavia non riesce a salvare il marito che viene fucilato a Verona il giorno 11 gennaio 1944.

Edda si rifugia con i figli in Svizzera; alloggiano per lo più in case di cura o manicomi e i soldi scarseggiano.
Fucilato Mussolini, dopo quattro mesi, dietro richiesta degli italiani, gli svizzeri fanno uscire Edda Mussolini dal paese con la pietà di consegnarla agli alleati per evitare che si compia per lei una giustizia sommaria e violenta. Condannata a due anni di confino con grotteschi capi d'accusa Edda viene mandata a Lipari. Dopo un anno beneficia di un'amnistia e si ricongiunge ai figli.

Inizia poi una battaglia per il recupero della salma del padre e per riavere i beni di famiglia sequestrati. Secondo le cronache Edda e la madre Rachele furono divise da un odio mortale: la madre le rimproverava il tradimento del marito, la figlia di non avere interceduto presso il padre per la salvezza del medesimo. Solo nel 1947 le due donne trovarono una riconciliazione.

Edda recupera così una parte dei beni di famiglia, la vita comincia a scorrere in modo meno convulso, nonché più agiato. Edda viaggia per il mondo per conto proprio senza mancare di far visita ai figli Fabrizio e Dindina (Marzio è morto giovanissimo), sistemati all'estero.

La figlia prediletta dal Duce, in una serie di interviste registrate nel 1989 da un amico di vecchia data, ha raccontato per la prima volta la sua vita, con una sincerità talvolta imbarazzante. Ha rivelato così molti segreti, non tanto di Stato, quanto di famiglia. L'adolescenza, il difficile rapporto tra genitori, le loro passioni, l'ascesa e il potere del padre i suoi amori, le guerre, la vita mondana, le tragiche giornate di Verona.

Soprattutto in gioventù, Edda sfidò le ire paterne passando moltissime ore al tavolo da bridge durante i suoi periodi di villeggiatura.

Edda Ciano Mussolini si spegne a Roma il 9 aprile 1995.

 

  She was born out of wedlock to Benito Mussolini and Rachele Guidi in Forlì, Romagna September 1, 1910. Her parents did not marry until December 1915.

In her early years, while her father was editor of Il Popolo d'Italia in Milan, Edda lived with Rachele in Forlì. Her father became Prime Minister of Italy in October 1922 and Dictator after January 1925.

In March 1925, Rachele and Edda with her brothers and sisters, moved from Milan to Carpegna and then to Rome in November 1929 to live with their father. Edda was a rebellious woman in her youth. Her powerful father made dating difficult, as most young men feared him. She has been described as being opinionated and outspoken. It was while in Rome that she met Galeazzo Ciano, son of Admiral Count Costanzo Ciano, a loyal Fascist and supporter of Benito Mussolini before his March on Rome. They were married on 24 April 1930 in a lavish ceremony attended by 4,000 guests.

Her husband was appointed Italian Consul in Shanghai, and it was there their first son, Fabrizio Ciano, was born on 1 October 1931. The couple moved back to Italy in 1932, where Galeazzo took the post of Minister of Foreign Affairs. By many accounts, theirs was an open marriage, and both had lovers.[citation needed] However, her father liked Galeazzo and so his career prospered.

She was born out of wedlock to Benito Mussolini and Rachele Guidi in Forlì, Romagna. Her parents did not marry until December 1915. In her early years, while her father was editor of Il Popolo d'Italia in Milan, Edda lived with Rachele in Forlì. Her father became Prime Minister of Italy in October 1922 and Dictator after January 1925.
In March 1925, Rachele and Edda with her brothers and sisters, moved from Milan to Carpegna and then to Rome in November 1929 to live with their father. Edda was a rebellious woman in her youth. Her powerful father made dating difficult, as most young men feared him. She has been described as being opinionated and outspoken. It was while in Rome that she met Galeazzo Ciano, son of Admiral Count Costanzo Ciano, a loyal Fascist and supporter of Benito Mussolini before his March on Rome. They were married on 24 April 1930 in a lavish ceremony attended by 4,000 guests.

Her husband was appointed Italian Consul in Shanghai, and it was there their first son, Fabrizio Ciano, was born on 1 October 1931. The couple moved back to Italy in 1932, where Galeazzo took the post of Minister of Foreign Affairs. By many accounts, theirs was an open marriage, and both had lovers. However, her father liked Galeazzo and so his career prospered.

In July 1943, when internal opposition against Mussolini finally emerged in the Fascist Grand Council, Galeazzo Ciano voted against his father-in-law. For this act, he was arrested for treason, tried and executed on 11 January 1944.

Edda Ciano escaped to Switzerland on 9 January 1944, disguised as a peasant woman. She managed to smuggle out the Count's wartime diaries, which had been hidden in her clothing by her confidant Emilio Pucci. At that time he was a lieutenant in the Italian Air Force but later found fame as a fashion designer. War correspondent Paul Ghali of the Chicago Daily News learned of her secret internment in a Swiss convent in Neggio and arranged the publication of the diaries. They reveal much of the secret history of the Fascist regime between 1939 and 1943 and are considered a prime historical source. The diaries are strictly political and contain little of the Cianos' personal lives.

After returning to Italy from Switzerland, Edda was arrested and held in detention on the island of Lipari . On 20 December 1945 she was sentenced to two years' imprisonment for aiding Fascism. An Italian film is dedicated to the residence of Edda in Lipari and her relationship with a young communist of the place.

Her autobiography, La mia vita, was published in translation as My Truth by Weidenfeld & Nicolson in 1975.

Especially in youth, Edda defied his father's ire by passing many hours a bridge table during his holiday periods.

She died in Rome in April 9, 1995.

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